
La nostra Marianna, moderatrice della community di Cucinaremale, è pronta a indagare le abitudini e le disgrazie dei Cucinaremalisti. Con il primo #DomandoneDiMarianna, la nostra studiosa indaga la percezione che una comune famiglia ha del nostro utente medio.
Giorgia, con un solo post, ci ricorda sia quanto è importante non sprecare il cibo sia il sarcasmo di cui sono capaci le persone che ci amano, e riporta:
“Qual è l’ingrediente-scaduto-ma-che-era-un-peccato-buttare che ci stai rifilando, stavolta?”
Un sarcasmo che, in fondo, rivela quanto siano affezionati a noi e quanto detestino vederci fallire.
👼😼
Come dimostra la figlia di Marianna (omonima della nostra moderatrice):
“Mia figlia 13enne: – Mamma, la cucina non è un posto per tutti!”
E i figli, come è giusto che sia, prima o poi devono scontrarsi con le figure genitoriali. L’occasione per la prole di Antonino di esercitare il diritto alla diaspora è stata un pranzo, in cui il nostro onorato Cucinaremalista si è sentito dire:
“… papà ti voglio bene ma non sono più disposto a farti da cavia!!”
🧡😅
Fatti forza, Antonino.
Donatella, invece, riceve un ordine perentorio:
“Spostati!”
Non è la sola. Anzi. Dall’indagine risulta che tanti altri parenti di Cucinaremalisti cercano di allontanarci dai fornelli il più velocemente possibile. Come nel caso di Samanta, che si sente spesso dire:
“Per favore non dar fuoco alla cucina come l’ultima volta!”

Oppure, come capita a Simona, spesso i nostri parenti propongono soluzioni alternative alla cena:
“No dai, lascia stare… ci facciamo portare una pizza”
I familiari di Barbara invece, hanno a cuore la sua incolumità:
“Mi hanno detto: <<Con quel coltello in mano mi fai paura>>. In effetti mi sono affettata un dito mentre tagliavo il pane. Era un po’ secco e la lama è scivolata sulla crosta. 4 punti” (e non sono quattro punti di vantaggio per te, cara Barbara!)
🔪😲
In alcuni casi, il familiare si avvicina a noi per scopi scientifici, per studiare le nostre abitudini e capire differenze e similitudini tra umani normo-cucinanti… e noi. Barbara B. ad esempio si sente spesso dire:
“Tutte queste pentole, per un piatto di pasta?”
Anche Brendon è, non a caso, oggetto di questi studi antropologici, visto che gli chiedono spesso:
😅🩲
“Puoi almeno mettere le mutande?”
È evidente, quindi, dai dati raccolti, che i nostri cari – anche se a volte possono sembrare un po’ rudi – cercano costantemente di proteggerci da noi stessi, sia da insidie psicologiche che da pericoli mortali. Se non ci fossero loro, probabilmente saremmo già morti in cucina da molto tempo.
😎👋
Cari lettori, per conoscere meglio le insidie della cucina moderna, unitevi alla community di Cucinaremale su Facebook e partecipate anche voi al #DomandonediMarianna. Insieme, salveremo molte vite condividendo i nostri disastri. Per la Scienza!
Il post originale: https://www.facebook.com/cucinaremale.original/posts/pfbid0sRkgQC6KoDvwhWT6RFJFF6iWgqG84f2t5yUr8VTQpb38CuG49E6DVpdkRiUbfuR8l